TESI SPERIMENTALE
IN CHIMICA
STUDIO DELLA VEICOLAZIONE DI CHEMIOTERAPICI MEDIANTE
LIPOSOMI IN CELLULE SOVRAESPRIMENTI IL RECETTORE DELLA COLECISTOCHININA
Sommario
I tumori costituiscono
attualmente, dopo gli infarti cardiaci, la seconda causa di morte nei paesi
industrializzati ed un milione di nuovi casi si riscontrano ogni anno.
Le
norme terapeutiche dei tumori solidi nell’adulto vanno dalla chirurgia e
radioterapia per il trattamento dei tumori primari localizzati, alla
chemioterapia, immunoterapia e ormonoterapia per il trattamento delle forme
metastatiche. In particolare la chemioterapia, che prevede l’utilizzo di
farmaci citotossici, ha rappresentato per molti anni la principale metodologia
terapeutica nelle neoplasie in fase avanzata; tuttavia, gli effetti tossici dei
chemioterapici spesso si sovrappongono agli effetti terapeutici ed è stato
dimostrato che l’efficacia della chemioterapia è solo parziale e transitoria, a causa,
essenzialmente, della instabilità delle cellule tumorali, della loro
eterogeneità, del loro elevato indice mutazionale e della resistenza
farmacologica acquisita, ciò ha portato
negli ultimi dieci anni allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche
antitumorali.
Gli
aggregati supramolecolari di dimensioni nanometriche, quali i liposomi, hanno richiamato
grande interesse per le loro potenziali applicazioni quali carriers di farmaci,
in modo particolare nella terapia del cancro. Le formule liposomiali, in
circolo, proteggono il farmaco contenuto nella nanoparticella dalla
degradazione enzimatica, dal legame con proteine e generalmente nè riducono l’incorporazione
nei tessuti sani. Ci sono vari farmaci liposomiali in sviluppo e due di essi, Myocet® e Doxil®/Caelix®,
[Torchilin et al, 2005] che hanno raggiunto il mercato sono utilizzati per il
trattamento delle recidive del cancro ovarico.
Lo sviluppo di nanovettori capaci di
distribuire selettivamente alle cellule tumorali una dose constante del
chemioterapico, per un esteso periodo di tempo, può risultare un’opzione
alternativa o complementare di terapia dei primi stadi di sviluppo del cancro
ed ha avviato una nuova ed importante sfida per la cura di questa malattia.
Il
targeting selettivo a recettori di membrana sovrarespressi in alcune forme
tumorali mediato da siti peptidici esposti sulla superficie di aggregati
nanometrici con struttura liposomale rappresenta un ambito di ricerca di grande
interesse nella prospettiva di veicolare il farmaco citotossico, caricato nei
nanovettori, alle cellule tumorali, ottimizzando l’efficacia terapeutica,
riducendo l’effetto dannoso per i tessuti sani e limitando l’avvio di segnali
che promuovono la crescita tumorale.
Le ricerche conseguite
a tal fine hanno permesso di acquisire una migliore conoscenza di alcuni meccanismi
molecolari coinvolti nella crescita tumorale. Numerose evidenze
sperimentali supportano l’idea che gli
ormoni Gastrina e Colecistochinina (CCK) agiscano come fattori di crescita,
mediante i propri recettori, promuovendo lo sviluppo e la progressione di
alcuni tumori. I recettori CCK/gastrina sono stati rilevati sovraerespressi in
diversi tumori umani quali, il carcinoma midollare della tiroide, il cancro polmonare
delle piccole cellule, tumori ovarici stromali e potenzialmente in una varietà
di altri tumori, compresi gli adenocarcinoma gastrointestinali, i tumori
neuroendocrini ed il glioma maligno aprendo, così, nuove prospettive alle loro
applicazioni in campo diagnostico e terapeutico [Dufresne et a,. 2006].
L’obiettivo
del lavoro di tesi è stato lo studio della veicolazione specifica, su cellule
tumorali di liposomi funzionalizzati con la sequenza C-terminale dell’ormone
colecistochinina (CCK-8), contenenti il
farmaco doxorubicina. La strategia adottata per la formulazione degli aggregati
liposomiali è basata sulla coaggregazione, in un rapporto molare di 90:10, di
due monomeri anfifilici: uno contenente un motivo idrofobico ed un agente
chelante; il secondo contente lo stesso motivo idrofobico ed il peptide CCK-8.
Le
proprietà dei farmaci liposomiali in
vitro, sono state studiate utilizzando come modello sperimentale colture di cellule epiteliali tumorali umane A431 e
cellule endoteliali Huvec. Il livello di espressione dei R-CCK2 su
entrambe le linee cellulari e la
veicolazione specifica del farmaco liposomiale è stato determinato con tecniche
citofluorimetriche; l’effetto
citotossico della doxorubicina liposomiale sulle A431 è stato verificato con il
saggio MTT.
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